venerdì 26 aprile 2024

Stereo Totale's Quarterly Business Review - 4 Mixtape per Aprile 2024


Stereo Totale, il mio personale zibaldone fatto di lunghi testi su musica e concerti, è ancora in una fase embrionale. Non perché il suo aspetto grafico sia scarno, stupido e poco curato (lo sarà sempre), non perché sia talmente di nicchia che su Google non appare neanche cercandolo con seicento parole chiave virgolettate (va bene così), e nemmeno perché io stia cercando la quadra di un particolare stile di scrittura e pubblicazione (in realtà mi vado bene prolisso a questo modo); no, considero questo blog in uno stato embrionale perché le rubriche che ho amato creare e che amo e amerò mandare avanti hanno ancora fatto pochissime apparizioni. Fateci caso: la rassegna mensile "Life Lately", anche se contiene già tanto materiale, è stata pubblicata solo quattro volte (spoiler: non ci sarà per il mese di aprile); o ancora "Reverso", ovvero i miei articoli in lingua francese una tantum, sono solo due (uno introduttivo e uno completo, ma qualcosa sta per tornare).

Tra tutte le piccole ricorrenze che sogno di rendere il più longeve possibile, però, la mia preferita è forse la Stereo Totale's Quarterly Business Review, oggi alla sua seconda apparizione. Si tratta dell'unica volta, ogni quattro mesi, in cui sento di star veramente facendo un regalo ai lettori, offrendo quattro mixtape in free download che possono piacere (o no) un po' a tutti. Dopo quattro mesi in cui ogni giorno ho sentito tanta generosità da chi mi legge, è bello donare qualcosa in cambio. E i tempismi di questa rubrica sono, per puro caso, fantastici, perché la revisione di bilancio quadrimestrale cade a fine settembre, a fine dicembre e a fine aprile, che sono rispettivamente il compleanno di Stereo Totale, il santo natale e il mio, di compleanno. Perciò oggi, dopo aver soffiato le candeline ieri, vi lascio qui sotto il link per ascoltare le compile che ho preparato per voi.

Mega Stereo Totale QBR - Aprile 2024

La formula è la stessa che a dicembre: i primi due mix, con l'etichetta "QBR", riprendono il meglio della musica trattata sul blog negli ultimi quattro mesi. A questo giro quello dei due che contiene l'indie pop, l'indie rock, il folk e altre bucoliche amenità l'ho chiamato "Stereo, you're so cool!", proprio perché è molto orecchiabile, fresco, leggero e profumato. La sua controparte a base di noise rock, post-punk, HC e altre forme di violenza sonora, rumorose, malvagie e dolorose si chiama, al contrario, "Stereo, you're a freak!". Ciascheduno, nella sua durata di circa 45 minuti, propone la bellezza di 14 gruppi diversi. Questo vuol dire che, potenzialmente, potete scoprire 28 band e, una volta che avrete imparato ad amarle, potrete anche leggere cosa ho detto di loro. Ah, a questo giro ci sono anche gli skit. Scusate se è poco!

Nella stessa confezione, in omaggio, amo mettere anche due mixtape "bonus". Il primo, intitolato, "The Art of Punk Covers", è volto a dimostrare quanto sia importante, nella e per la musica punk rock, l'esercizio stilistico dell'interpretazione delle composizioni altrui. Dentro c'è un po' di tutto: cover punk di canzoni non punk, cover non punk di canzoni punk, ovviamente anche cover punk di canzoni punk. Sono contentissimo del risultato e della completezza del mix: ci sono canzoni provenienti da tantissimi paesi (Inghilterra, Francia, Italia, Stati Uniti, Giappone...); ci sono canzoni estremamente serie ed emotive (un classico dei Bad Brains al pianoforte, da brividi) così come ce ne sono di incredibilmente divertenti e stupide (un classico dei Minor Threat in versione minimal synth, da morire dal ridere); ci sono pezzi molto moderni (non perdetevi, verso la metà, la sigla di un famoso programma di Canale 5 in versione crust), così come canzoni antichissime (non perdetevi, nel finale, gli inventori "canonici" del punk rock che suonano un pezzo iconico dei "veri" inventori davanti a un pubblico un po' ignorante, nel '76). La penultima canzone è una vera chicca e non si può trovare da nessun'altra parte se non su questo mixtape: si tratta di una cover, nello stile dei primi The Clash, di uno dei primissimi pezzi synth-pop della storia. Per questa perla che vi porto in esclusiva devo ringraziare enormemente The London System, che me l'hanno gentilmente inviata anche se l'avevano cancellata dal loro canale. A questo punto non posso non promuoverli: quattro ragazzini di Los Angeles simpaticissimi e che suonano come draghi. Andatevi a sentire il loro self-titled, dove pezzi melodic hardcore veloci come sassate si alternano ogni tanto a jam funk saporitissime, creando quell'effetto di spaesamento che abbiamo amato col reggae di Banned in D.C.

Il secondo mixtape "bonus" ho deciso di dedicarlo interamente a uno dei più grandi gruppi rock della storia. Sicuramente li conoscete: hanno registrato in casa un buon migliaio di canzoni di cui forse nemmeno il 5% supera la durata di tre minuti, negli anni '90 hanno pubblicato almeno cinque album capolavori (è tantissimo), bevono un sacco di birra, whisky e tequila e sono di Dayton, Ohio. "Guided by Voices, inventors of the micro-ballad" è una breve compilation delle loro migliori canzoni acustiche, ed è volto a dimostrare che uno dei lasciti più geniali dei GBV è quello di essere riusciti a prendere un grande classico del songwriting americano, le ballad, che per definizione sono canzoni lunghe e ripetitive, e ricreare lo stesso feeling con canzoni brevissime che a volte hanno una strofa soltanto. Ci sono solo pezzi degli anni '90, alcuni tratti da album celebri come Bee Thousand o Alien Lanes, altri scovati su EP oscuri o ancora nel loro sconfinato catalogo di demo della serie Suitcase. E siccome la canzone media dei Guided by Voices dura meno della metà della durata di una canzone media, anche questo mixtape dura meno della metà di un mixtape medio. Ma non lasciatevi ingannare: in ventuno minuti Robert Pollard, Tobin Sprout e soci riescono a racchiudere un'intera costellazione di melodie da sogno.

Come al solito resto disponibile per la tracklist se interessa. Buon ascolto!